Di dimensioni ridotte ma utile per migliorare gli impianti di tipo industriale
Inaugurato l'impianto pilota di compostaggio all'Istituto Agrario.
Alla presenza dei vertici dell'Istituto Agrario, dell'assessore Tiziano Mellarini e del sindaco di San Michele Guido Moser
Lunedì, 15 Novembre 2004
Mellarini: "L'Istituto testimonia la propria vitalità nel campo della sperimentazione"
La "scienza" del compostaggio dei rifiuti organici sta facendo sempre più passi avanti, e merito dei risultati che si stanno ottenendo in questo promettente campo ambientale va ascritto all'attività svolta presso il Dipartimento risorse naturali e ambientali del Centro sperimentale dell'Istituto agrario di San Michele all'Adige, dove stamane è stato presentato e inaugurato l'impianto pilota a carattere sperimentale per il compostaggio dei rifiuti e scarti provenienti da lavorazioni agricole. Un impianto in scala ridotta ma che "aiuterà ", attraverso il trasferimento di soluzioni tecnologiche e metodologie operative, gli stessi impianti industriali attualmente attivi sul territorio provinciale.
Alla presentazione dimostrativa del nuovo impianto sono intervenuti l'assessore all'agricoltura Tiziano Mellarini, il presidente dell'Istituto agrario Giovanni Gius, il direttore Alessandro Dini, il dirigente del Centro sperimentale Basilio Borghi, il coordinatore del Dipartimento risorse naturali e ambientali, il sindaco di San Michele all'Adige (comune ultra "riciclone con l'80 per cento di raccolta differenziata) Guido Moser, tecnici e rappresentanti del mondo agricolo.
"Con l'allestimento di questo impianto  ha affermato l'assessore Mellarini, intervenuto anche a nome del collega Gilmozzi, titolare delle competenze relative ad ambiente e rifiuti  l'Istituto agrario testimonia la propria vitalità nel campo della sperimentazione, con risultati che sono di assoluto rilievo". Mellarini ha colto l'occasione, tra l'altro, per esprimere l'auspicio, in questa fase di dibattito attorno alla riforma dell'ente che trasformerà l'Istituto in Fondazione, che si possano incrementare i collegamenti esterni dell'Istituto agrario facendo leva sull'elevata professionalità di chi vi lavora.
La collocazione dell'impianto pilota di compostaggio all'interno delle strutture dell'Istituto -, come ha spiegato il presidente Gius  è strategica ai fini didattici e può essere quindi sia di supporto al centro scolastico che disponibile per corsi specialistici e visite esterne. L'impianto servirà inoltre per la ricerca di soluzioni ai problemi legati allo smaltimento delle deiezioni animali, un problema non facile sia sotto il profilo ecologico ambientale sia economico. L'Istituto agrario, tra l'altro, è impegnato su questo fronte a fianco delle amministrazioni comunali di Brentonico, Avio, Cavareno-Romeno e Giudicarie Esteriori, impegnate a ricercare una gestione sostenibile delle deiezioni zootecniche capace di minimizzarne l'impatto ambientale e al tempo stesso valorizzarle sotto l'aspetto agronomico.
A San Michele, ancora, fa pure riferimento la Provincia autonoma per quanto riguarda il trattamento biologico (biostabilizzazione) del rifiuto residuo, quella parte di "umido" cioè che sfugge alla differenziata e che finisce nei cassonetti dell'indifferenziato, così come per lo studio di un impianto di teleriscaldamento a biomasse. "Nato dall'esigenza di trattare i rifiuti prodotti all'interno del complesso agrario di San Michele  ha spiegato Zorzi  l'impianto pilota è dimensionato su una scala sperimentale, 300 tonnellate all'anno la quantità di rifiuti che possono esservi trattati, superiore a quelle proprie di laboratorio".
SCHEDA: L'IMPIANTO PILOTA DI COMPOSTAGGIO
La trasformazione in compost delle biomasse provenienti dalle molteplici attività sperimentali e produttive dell'Istituto (tra cui erba, vinacce, letame dell'allevamento zootecnico, ramaglie, scarti di serre e mensa), rappresenta l'anello finale di un'attività di recupero di materia ed energia che dà luogo ad un fertilizzante reimpiegabile nelle concimazioni organiche di frutteti e vigneti aziendali.
I rifiuti ammontano ad un quantitativo annuo di 300 tonnellate, in buona parte smaltite finora in discarica (scarti vegetali della manutenzione del verde, graspi e vinacce dell'attività enologica, residui di frutta dei laboratori, frazione organica della mensa, letame eccetera). Altre tipologie particolari quali ad esempio le deiezioni avicole, acque di vegetazione, scarti animali tipo rumine e contenuto stomacale e fanghi agroalimentari potranno essere compostati a fini dimostrativi, di ricerca e sperimentazione.
L'attività di compostaggio in un impianto di ridotte dimensioni permette l'esecuzione di prove sperimentali con carichi limitati di composti organici, sottoposti a condizioni di processo diversificate (per livelli e tempi di ossigenazione, per caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche delle miscele oggetto di studio e tempi di ritenzione più o meno prolungati nel reattore). L'obiettivo comune dell'insieme delle attività programmate è di ricercare le condizioni ecologiche utili per pilotare processi industriali remoti caratterizzati da reazioni accelerate, altamente efficaci anche su materiali recalcitranti alla decomposizione biologica e indirizzate alla produzione di prodotti di elevata qualità .
L'acquisizione dei dati  governati da un apposito software  è rapida e diretta, il sistema di monitoraggio in continuo orienta il programma gestionale in funzione dei valori registrati (umidità , temperatura, ossigeno, perdite di carico).
Per l'approntamento della piattaforma sperimentale (opere civili, macchine e impianti) sono state impegnate risorse proprie ma consistenti sono stati anche gli interventi esterni (Servizio Opere igienico- sanitarie della Provincia autonoma di Trento e Cesaro Spa di Eraclea che hanno messo a disposizione corredi e tecnologie. Complessivamente, l'impianto è costato circa 100.000 Euro.
Per il carattere sperimentale-dimostrativo dell'iniziativa, la struttura ha una configurazione impiantistica analoga a quella delle piattaforme industriali; sono infatti presenti, in successione, seppure di dimensioni ridotte, tutte le sezioni nelle quali si articola un centro di trattamento biologico di rifiuti: pretrattamenti, trattamenti biologici intensivi, maturazione e trattamenti finali.