Foreste
Nell'attività si sperimentazione forestale convergono tutte le competenze inerenti alla tutela degli ambienti boschivi, in particolare nei settori dell’entomologia e patologia forestali, dell’ecologia e della fisiologia delle piante. L'attività riguarda la diagnosi, il monitoraggio, la sperimentazione, la consulenza e la formazione, anche nel settore agrario nel caso di competenze trasversali. Ambiti di ricerca fondamentali sono lo stato di salute e la biodiversità degli ecosistemi forestali, l’epidemiologia dei principali fitofagi e patogeni e l’individuazione dei più idonei sistemi di controllo.
L’attività pluridecennale di monitoraggio e sperimentazione, basata sulla stretta collaborazione con il Servizio foreste e fauna della PAT, ha lo scopo di incrementare le conoscenze sulle problematiche fitosanitarie dei boschi e migliorare lo stato di salute e la sostenibilità del patrimonio forestale trentino. Tali obiettivi sono perseguiti attraverso due principali strumenti:
Monitoraggio fitosanitario
Le foreste trentine sono sottoposte a controllo continuo ed estensivo, secondo una metodologia assodata che prevede interventi diagnostici, inserimento delle segnalazioni di danno da parte delle Stazioni forestali in un sistema WebGIS dedicato (Forest Health WebGIS), validazione, correzione ed elaborazione dei dati, indicazione degli interventi di controllo e assistenza.
Il sistema coadiuva il mantenimento e il miglioramento dei soprassuoli e permette lo studio delle correlazioni tra danni e fattori ambientali. In tale contesto vengono approfonditi e descritti gli aspetti bioecologici, epidemiologici e patogenetici d’insetti e funghi dannosi ai boschi.
Per i principali fitofagi forestali (es. processionaria del pino, bostrico tipografo) si sviluppano modelli previsionali e si definiscono mappe georiferite di rischio. La difesa delle foreste trentine, in particolare dalle emergenze fitosanitarie, è garantita in un’ottica di gestione selvicolturale sostenibile e naturalistica, anche attraverso l’individuazione di tecniche di contenimento innovative (selvicolturali e di lotta biologica).
Monitoraggio integrato
In due aree permanenti viene svolto da circa 20 anni un monitoraggio multidisciplinare intensivo riguardante tutte le principali componenti ecosistemiche, per indagare le relazioni causa-effetto tra stress abiotici (deposizione di inquinanti, eventi meteorologici, gestione del territorio) e stato di salute dei boschi e comprendere i meccanismi omeostatici che regolano gli ecosistemi forestali. I due siti (pecceta subalpina a P. Lavazè e querceto misto termofilo a Pomarolo) sono inseriti in reti nazionali e internazionali di monitoraggio degli ecosistemi (Con.Eco.For., ICP-IM, ILTER).
L’attività comprende la manutenzione delle aree e delle attrezzature ivi installate, la raccolta periodica e preparazione di campioni di precipitazioni, di lettiera, ecc., rilievi fenologici e dendroauxologi e quant’altro previsto dai protocolli internazionali. In tali aree sono previste e periodicamente attuate indagini di biodiversità e bioindicazione relative a diversi gruppi tassonomici.
Viene svolta inoltre attività di formazione e trasferimento tecnologico a favore del personale forestale che esegue il rilievo dei danni e attua gli interventi di controllo.
E' supportata, inoltre, l'attività istituzionale dell'Ufficio Fitosanitario provinciale riguardo all’individuazione di nuove specie invasive e alla gestione degli organismi da quarantena, attuando misure di emergenza previste dai Decreti ministeriali per impedirne l’introduzione e la diffusione sul territorio, eseguendo monitoraggi specifici in bosco e nei vivai di piante forestali e fornendo supporto tecnico-scientifico per l’attuazione degli interventi di eradicazione e/o contenimento.
CONTATTI