Missione

La Fondazione Edmund Mach continua gli scopi e l'attività dell'Istituto agrario di San Michele all'Adige, fondato dalla Dieta del Tirolo il 12 gennaio 1874, e del Centro di ecologia alpina (istituito con la legge provinciale n. 17 del 31 agosto 1992).

1. PRINCIPI GUIDA

Generali

  • Nelle attuali società emergono importanti criticità: produzione e uso di energia, accesso alle risorse alimentari, sostenibilità ambientale.La Fondazione recepisce queste preoccupazioni e opera per un futuro agricolo sostenibile che risulti anche in un’elevata qualità di vita dei cittadini e nella creazione di posti di lavoro.
  • La Fondazione considera che lo sviluppo agro-zootecnico del territorio debba tendere a ridurre il carico ambientale. Il mantenimento delle attività agro-zootecniche deve però considerare primaria la sostenibilità economica dell’impresa.
  • La missione della Fondazione si concreta in parte consistente in programmi poliennali di filiera che coordinano attività sinergiche in atto nei diversi Centri, programmi che integrano ricerche di base con proposte di innovazione tecnologica in agricoltura.
  • Semplicità, funzionalità ed economicità nell’organizzazione e nella conduzione dei Centri e nella loro integrazione sono le premesse per la valorizzazione del personale.La Fondazione promuove il merito e le capacità individuali del personale con l’adozione di strumenti di premialità e di progressione di carriera, considerando anche la dimostrata capacità del personale di integrarsi in progetti trasversali alle strutture della Fondazione.
  • La Fondazione cura l’istruzione e il lavoro dei giovani. Dedica attenzione ai corsi professionali e universitari. I suoi programmi di dottorato di ricerca creano competenze scientifiche competitive a  livello internazionale.
  • La formazione disegna percorsi curriculari diversi e li integra con viaggi di istruzione e attività di tirocinio. La convivenza della formazione con la ricerca e il trasferimento tecnologico consente un costante arricchimento formativo.
  • La Fondazione valuta i Centri, premiando e sostenendo i risultati migliori. La valutazione (esterna) e il monitoraggio della ricerca, della formazione e del trasferimento tecnologico si adeguano ai sistemi messi in atto a livello nazionale e internazionale e alle loro eventuali modifiche.
  • I rapporti della Fondazione con l’impresa e le organizzazioni produttive e sindacali sono una necessità. In particolare,la Fondazione promuove iniziative basate sulla creazione di nuova conoscenza e sul suo sfruttamento per la creazione d’impresa.

Territorio

  • La Fondazione considera interesse primario la cura del territorio trentino, delle comunità produttive che vi abitano e delle risorse naturali presenti. Opera in sinergia con l’Università,la Fondazione FBKe altre Istituzioni locali di ricerca, contribuendo allo sviluppo economico e sociale dei territori.
  • Nell'ambito delle priorità della programmazione provinciale,la Fondazione concentra le risorse dove maggiore è la ricaduta attesa per il territorio.
  • La Fondazione opera in un’ottica di trasparenza nei confronti dell’agricoltore, dell’allevatore e delle sue associazioni, del cittadino e del consumatore.
  • La Fondazione sostiene la ricaduta sul territorio dei risultati ottenuti, anche con una offerta formativa tesa alla promozione del paesaggio, della naturalità dei prodotti, della qualità residenziale.

 

2. MISSIONE

Premessa

Nel futuro è necessario che la produzione di derrate agricole aumenti significativamente. Questo, insieme all’intensificazione della produzione di bioenergia, induce significative perdite di biodiversità, di terreno e di acque superficiali e di falda, negatività accentuate dai cambiamenti climatici in atto. Nella ricerca di soluzioni praticabili, l’obiettivo è doppio: sicurezza e salubrità alimentare in condizioni di sostenibilità ambientale ed economica. Interventi ritenuti necessari riguardano la gestione migliorativa delle concimazioni, il riciclo della fertilità attraverso il letame e le composte, la cura delle aree umide, le attività zootecniche intensive, la valutazione critica delle coltivazioni non-food, la modifica delle diete umane, la creazione di servizi agli ecosistemi, l’effetto dei cambiamenti climatici, l’evoluzione del paesaggio agrario, inclusa la ricerca di colture alternative alle attuali.

L’agricoltura e la zootecnia hanno in Trentino sia un ruolo produttivo che una valenza paesaggistica-territoriale-sociale. Nel passato è stato prioritario considerare solo la sostenibilità economica delle aziende proponendo agricolture intensive ad elevato indice di professionalità. Le aziende, inoltre,  operano in condizioni di alta e continua innovazione tecnica, nonostante le loro dimensioni ridotte e la conduzione part-time. Il territorio ha espresso, sul tema del futuro dell’agricoltura, posizioni talora contrastanti così riassumibili:

  • considerare sistemi di sviluppo agro-zootecnico incardinati sia sul recupero della fertilità dei suoli (sovesci, rotazioni, concimazioni organiche, recupero dei reflui aziendali, integrazione aziendale animale-vegetale), sia sullo sviluppo di varietà di piante agrarie resistenti alle malattie;
  • assegnare una prima e forte priorità alla sostenibilità economica dell’azienda agro-zootecnica.

La sfida è rendere compatibili tra di loro le due posizioni. E’ importante, però, mantenere  una forte impronta produttiva.

 

Missione

  • La Fondazione realizza attività di istruzione e formazione volte alla diffusione della cultura rurale, ambientale, agroalimentare, di assistenza tecnica e consulenza alle imprese e agli enti di ricerca e sperimentazione, a favore alla crescita socio-economica e culturale degli addetti all'agricoltura.
  • Sviluppa sistemi agricoli adatti all’agricoltura intensiva, sia essa integrata, biologica o fuori suolo.
  • Considera il sistema economico-sociale trentino, rivolgendo attenzione agli ambienti naturali che favoriscono lo sviluppo turistico. Ha a cuore la produzione energetica da biomasse e il governo delle foreste.
  • Conduce ricerche finalizzate alla brevettazione interagendo con l’industria e trasferendo tecnologie e conoscenze funzionali alla creazione di nuove imprese.
  • Tende al miglioramento del management agro-zootecnico con la valutazione dei costi-benefici economici e ambientali delle tecnologie in uso. La componente “acqua e irrigazione” va considerata con priorità nell’ambito dello sviluppo di sistemi agricoli ecocompatibili.
  • Considera le produzioni vegetali e animali, le loro trasformazioni agroindustriali, la loro tracciabilità, con attenzione alla politica agro-alimentare provinciale, nazionale ed europea.
  • Dedica particolare attenzione ai settori della viticoltura e dell’enologia, della frutticoltura e della zootecnia, incluse le trasformazioni casearie e dei prodotti fermentati.
  • Considera l’agricoltura di precisione, l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, l’irrigazione a goccia, gli emendanti organici per il terreno, le aree non coltivate e umide, le varietà resistenti alle malattie e che richiedono meno acqua e concimi. In questa attività utilizza anche metodologie basate sull’uso di marcatori molecolari.
  • La Fondazione riconosce l’importanza dell’alimentazione per la salute. Sviluppa studi che considerano gli integratori alimentari e la farmaceutica. Studia a livello genomico e molecolare piante, animali e microrganismi degli ecosistemi naturali o coinvolti nelle produzioni agrarie, per rendere i prodotti primari o derivati da piante, animali e microrganismi ecocompatibili e con migliorate caratteristiche qualitative.
  • Realizza attività di ricerca, di educazione e d'informazione sugli ecosistemi alpini, con particolare riferimento agli aspetti forestali, floristici, faunistici, idrologici e idrobiologici, nonché la conservazione ed il recupero di aree a vocazione naturalistica. Sviluppa studi per la conservazione della biodiversità nel territorio trentino anche in considerazione dei cambiamenti climatici.

 

Perseguimento delle finalità

  • La Fondazione organizza e sviluppa istruzione e formazione rientranti nel secondo ciclo del sistema nazionale, l’alta formazione professionale, la formazione a carattere universitario e post-universitario, l’educazione e la formazione permanente nelle materie agrarie, veterinarie, forestali ed ambientali, o ad esse riconducibili.
  • Fornisce consulenza tecnica, economica e di sviluppo rurale, in collaborazione con le OP e le cooperative trentine.
  • Si occupa di studi socio-economici, contabilità agro-zootecnica e analisi della gestione aziendale, analisi chimico agrarie e monitoraggio ambientale, ispezione e controllo in campo agro-ambientale.
  • E’ consapevole che le attività di ricerca e innovazione sono fenomeni di dimensione globale che suggeriscono forti posizionamenti della Fondazione a livello internazionale.

Operatività

  • La Fondazione è organizzata secondo una struttura a matrice che integra i dipartimenti dei Centri con l’organizzazione dei servizi, organizzazione modificabile quando necessario.
  • Pone in essere atti e operazioni non precluse da leggi e Statuto, comprese operazioni di investimento e prestazioni di garanzie. Svolge attività commerciale in forma di impresa.
  • Promuove attività volte al miglioramento e alla tutela della propria identità, immagine e reputazione.
  • La Fondazione considera l’organizzazione cooperativa trentina e ne tiene conto sviluppando interventi in collaborazione con il sistema cooperativo.
  • Stipula accordi, convenzioni e contratti con enti, istituti pubblici e privati; costituisce e partecipa a consorzi, società e altri soggetti pubblici e privati dotati di personalità giuridica. Partecipa ai bandi per il finanziamento di progetti della Provincia Autonoma di Trento, dello Stato italiano e dell'Unione Europea o di altri enti pubblici o privati.
  • Il recepimento delle sfide poste dal futuro si sviluppa, con l’attività ordinaria e con gli interventi elencati di seguito.
    • Stesura e ricerca di finanziamenti specifici per grandi progetti di ricerca relativi sia a temi di biologia agraria emergenti, che alle domande del territorio particolarmente urgenti e rilevanti e alle nuove modalità di trasferimento dei risultati.
    • Investimenti infrastrutturali per realizzare e mantenere piattaforme tecnologiche moderne e funzionali alle attività delle Fondazione. I nuovi strumenti messi a disposizione dell’ICT devono essere costantemente introdotti e utilizzati per la produzione di ricerca, per l’interpretazione del territorio e delle sue emergenze e per la comunicazione dei risultati disponibili.
    • Programmi di filiera focalizzati sulla produzione primaria e sulle sue componenti qualitative. I programmi considerano azioni che dalla mappatura delle filiere arrivano a una finalizzazione programmata. I quattro programmi di filiera in atto (un quinto relativo alla qualità dei prodotti è in corso di stesura) sono riassunti come segue.

 

MELO E ALTRI FRUTTIFERI. Il Programma “Melo ed altri fruttiferi” coordina ed armonizza le attività di ricerca e di trasferimento tecnologico dedicate a questa specie. Deriva dal monitoraggio dei progetti in atto e introduce la possibilità di pianificare i futuri progetti in modo strategico ed efficiente. Il Programma consolida il dialogo e la collaborazione tra il Centro Ricerca e Innovazione e il Centro di Trasferimento Tecnologico ed, al loro interno, tra diversi gruppi di ricerca. Precisa, inoltre, quali sono i prodotti attesi dalle attività sperimentali.

Si sviluppa lungo due strategie: perseguire la diminuzione dell’input energetico e chimico nel frutteto e incrementare la qualità in tutte le fasi della filiera. Le due strategie ricorrono a tre strumenti tecnologici: l’analisi metabolomica, l’analisi genetica e fisiologica e l’analisi agronomica che tendono allo scopo finale di ottenere il miglioramento di varietà trentine commercializzabili e coltivabili con tecniche ecocompatibili.

Si articola in progetti (8) e in work packages(57). La struttura del Programma consente aggiornamenti: i WP completati vengono archiviati e i risultati comunicati ai partecipanti. Il programma è affidato a un program manager che opera su istruzioni ricevute da uno Steering committee (SC).

La maggior parte dei progetti messi in atto ha un termine previsto tra il 2014 ed il 2015. Il futuro del Programma prevede lo sviluppo di questa impalcatura in termini di contenuti dell’Accordo di Programma.

 

VITICOLTURA. Il programma raccoglie le attività FEM indirizzate a supportare la viti-enologia trentina nel suo percorso verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Il miglioramento genetico per la resistenza alle malattie è un tassello importante per una evoluzione verso un grado superiore di sostenibilità del sistema viti-enologico trentino. Si considera anche la pluralità di azioni di ricerca e sperimentazione agrotecnica che hanno una valenza funzionale per il raggiungimento dello stesso obiettivo. 

Il programma è sviluppato per migliorare l’efficienza e l’integrazione fra i Centri della Fondazione nella selezione di nuove varietà e nella messa a punto di tecniche per la promozione e diffusione della viticoltura sostenibile. E’ organizzato in 7 aree funzionali che coprono la costituzione, selezione e verifica delle potenzialità enologiche del materiale vegetale, la individuazione delle condizioni pedo-climatiche ottimali, le tecniche colturali e di protezione da malattie e insetti, le tecniche di trasformazione enologica. Le attività sono organizzate in 24 progetti e 69 work packages.

Il trasferimento dei risultati si concreta in specifiche giornate tecniche e attraverso un sito web dedicato.

 

PICCOLI FRUTTI, FRAGOLA E DRUPACEAE. Il Programma coordina ricerca e sperimentazione dedicate a specie da frutto definite “minori” per superfici coltivate, ma di sicura prospettiva e reddito ottenibile. Sviluppa i progetti in atto e accompagna la pianificazione di futuri progetti con una visione strategica e di efficienza. Si basa sul dialogo e la collaborazione tra il Centro Ricerca e Innovazione e il Centro di Trasferimento Tecnologico e coinvolge molti gruppi di ricerca. Descrive i prodotti attesi e punta a risposte immediate in termini di disponibilità di materiale vegetale innovativo ed assistenza alle richieste del settore.

Il programma si incarna in 4 Aree funzionali: miglioramento genetico e conservazione del germoplasma; produttività delle colture; sostenibilità agro ambientale; qualità e conservazione post-raccolta. Punta ad ottimizzare l’uso delle risorse disponibili, ad identificare le criticità e i rischi progettuali ed a sviluppare strategie sinergiche multidisciplinari. Scopo primario è garantire innovazione di prodotto e di sistema, al fine di ottenere il miglioramento di varietà commercializzabili e coltivabili anche con particolare riferimento a tecniche di coltivazione ecocompatibili adatte alle nuove varietà.

Si articola in progetti (10) e in work packages(33). La struttura del Programma è dinamica con work packages aggiornati in tempo reale. I risultati sono comunicati ai partecipanti tramite eventi a cadenza semestrale. E’ coordinato da un gruppo composto da otto responsabili di progetti in corso di sviluppo e si avvale ed opera secondo le indicazioni di uno Steering committee.

 

AMBIENTE. Il Programma Ambiente coordina le attività condotte dal Centro Ricerca Innovazione e del Centro Trasferimento Tecnologico relativamente a ricerca, sperimentazione ed erogazione di servizi in campo ambientale. Intende contribuire alla interpretazione, alla previsione degli effetti e alla soluzione di problemi connessi in parte prevalente al mutamento ambientale in atto. L’obiettivo è di sviluppare linee di ricerca articolate in una vasta gamma di discipline e metodologie che concorrono all'affermazione di una visione strategica condivisa da attori diversi, tesa a salvaguardare l’ambiente e l’ecologia del sistema agricolo.

La ricerca in atto è molto articolata risultando dalle tematiche CEA di studio degli ecosistemi e di quanto ereditato dalle attività sugli agro-ecosistemi svolte dall’Istituto Agrario di San Michele. Il programma considera due aree tematiche: la “biodiversità” e il “suolo”. Nel primo si valorizzano tecniche avanzate per avvicinarsi all’interpretazione degli ecosistemi, attenti alle ricadute dei risultati sulla conservazione degli ambienti  naturali. La valenza ambientale della tematica “suolo” riflette gli sforzi di coniugare la pratica agricola con il rispetto dell’ambiente. Il “suolo” si configura, infatti e in senso più ampio, come il medium centrale con ruolo di interfaccia tra l’azione umana e l’ambiente naturale, intendendo in questo senso anche l’agro-ecosistema.

Il Programma è il risultato di  incontri tra ricercatori e tecnici che hanno definito 15 progetti attuativi. I progetti prevedono e riguardano attività svolte in gran parte in ambito Accordo di Programma, ma includono anche progetti esterni e borse di dottorato.

 

Documento approvato dal CDA della Fondazione Edmund Mach in data 29 luglio 2014