Metodo di campionamento

La valutazione del contenuto di pollini e spore disperse nell'atmosfera viene effettuata attraverso una metodica standardizzata proposta dall'Associazione Italiana di Aerobiologia (Mandrioli, 2000).

Metodo di campionamento

Il metodo si basa sul prelievo di un volume noto di aria attraverso l'utilizzo di una pompa aspirante. Il flusso prodotto viene diretto su una superficie di campionamento trattata, che cattura le particelle che vi si depositano per impatto.
Lo strumento utilizzato a questo scopo è un campionatore di tipo Hirst, VPPS 2000, Lanzoni, posto ad un'altezza dal suolo di circa 15 m, in una posizione tale da assicurare che il campionamento non sia influenzato dalla presenza di ostacoli alla circolazione atmosferica locale.
Il flusso di aspirazione, regolarmente controllato, è pari a 14,4 m3 in 24 ore e rispecchia la capacità respiratoria media giornaliera di un uomo.
Le particelle presenti nell'aria aspirata impattano su di un film plastico adesivo che è collocato su un dispositivo rotante. Questo permette di valutare la concentrazione media di pollini e spore riferita al momento di campionamento.
Il nastro, dopo opportuni trattamenti, viene a questo punto analizzato al microscopio per il riconoscimento e il conteggio dei pollini e delle spore aerodisperse.
I dati di lettura vengono poi convertiti in concentrazioni giornaliere e concentrazioni medie settimanali. I livelli di concentrazione vengono suddivisi in fasce quantitative, che forniscono informazioni riferite alla quantità di polline presente in atmosfera.
La valutazione quantitativa dei pollini aerodispersi non fornisce il valore soglia scatenante la reazione allergica, e può essere fortemente influenzata da fattori climatici. La pioggia, ad esempio, svolge un'azione di dilavamento, abbassando, almeno temporaneamente, i livelli di concentrazione dei pollini. Il vento al contrario favorisce il rilascio dei granuli pollinici portando ad un innalzamento transitorio di tali concentrazioni.